Cassa integrazione, l’uscita con la decontribuzione è un’ipotesi concreta. Il governo lavora a un mix di misure per raggiungere un compromesso.
Governo al lavoro per mettere il punto sulla discussione legata alla Cassa integrazione. Il Movimento 5 Stelle spinge per la proroga e per la proroga dello stop ai licenziamenti. Il Partito democratico vorrebbe cambiare direzione andando verso investimenti che vadano a premiare – con bonus e sgravi fiscali – la ripartenza e le assunzioni a tempo indeterminato.
Cassa integrazione, governo al lavoro per raggiungere un compromesso
Tradotto, Movimento 5 Stelle e Partito democratico partono da posizioni quasi opposte. Per Italia Viva e parte del Pd la Cassa integrazione era un ottimo strumento da utilizzare nella prima fase dell’emergenza. Ora è il tempo di lavorare alla ripresa. Non è d’accordo il Movimento 5 stelle che chiede la proroga fino alla fine dell’anno.
Si lavora quindi al compromesso. Confermare la Cassa integrazione e lo stop ai licenziamenti fino alla fine dell’anno ma introdurre incentivi fiscali destinati alle imprese che tengono i lavoratori occupati e non fanno ricorso alla Cig. Di fatto una strategia per scoraggiare le aziende a fare ricorso alla Cassa.
Una parte dei fondi destinata alla Cig andrebbe a finanziare la decontribuzione.
Gualtieri, Al lavoro su un mix di misure
“Dovremo prolungare blocco dei licenziamenti e cassa integrazione e renderli gradualmente più selettivi per sostenere integralmente i settori più in difficoltà e fornire gli incentivi giusti per ripartire“, ha spiegato il ministro dell’Economia Gualtieri parlando ai microfoni di In Onda, su La7.
“L’uscita dalla cassa integrazione con la decontribuzione è una ipotesi concreta. L’incentivo della decontribuzione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato può accompagnarsi alla proroga della sospensione dell’obbligo della causale […]. Non c’è dialettica politica ma è in corso, anche con la stima tecnica dei costi, la definizione del mix di misure più efficace”.